martedì 14 giugno 2016

UNA STANZA PIENA DI GENTE


Ho messo questa foto perché è stato proprio così che ho vissuto la lettura di questo libro. Non riuscivo a separarmene, me lo portavo dietro come la copertina di Linus; mi sembrava di essere più vicino al protagonista, mi sembrava di poterlo aiutare.
E' difficile parlarvi di questa storia, della storia della vita di questo uomo perché ci sono veramente molti punti da toccare, ma io ci provo lo stesso.

Questo libro è stato scritto da Daniel Keyes, psicologo, che cerca di raccontare la storia di Willliam Stanley Milligan meglio conosciuto come Billy Milligan. Questo uomo aveva un Disturbo dissociativo d'identità che, a suo tempo, era chiamato Disturbo di personalità multipla. 24 personalità o, come diceva Billy, 24 persone erano in lui. 24 persone con caratteri diversi, interessi diversi, capacità diverse, lingue diverse, disturbi diversi. 24 persone, 24 vite in un corpo solo.
Molti erano scettici riguardo il Disturbo dissociativo d'identità e capisco che, per chi non è all'interno della psicologia, può sembrare assurdo un disturbo del genere. Però c'è, esiste, è un disturbo che si riscontra in circa l'1% della popolazione, però c'è. E in questo libro, tutto è raccontato come se voi foste lì, come se poteste vedere le varie personalità di Billy parlare tra di loro, cedersi il posto l'un l'altra e vivere le proprie vite. Io sono rimasta impressionata dall'abilità dell'autore di descrivere ciò che è successo a Billy in 20 anni della sua vita. Si vede che lo scrittore è uno psicologo, spiega e descrive delle caratteristiche che, probabilmente, sarebbero sfuggite ad una persona che non ha svolto degli studi in materia. E io sono rimasta così impressionata, mi sono affezionata così tanto alla persona di Billy, che ho passato nottate intere a cercare, in giro per la rete, video che potessero farmi vedere Billy Milligan. Volevo vederlo, volevo guardare i suoi occhi.
Billy Milligan ha avuto un'infanzia difficile, una madre assente che frequentava persone poco raccomandabili e che si sposava e aveva amanti come se niente fosse. Il padre di Billy si suicidò e la madre si sposò con un uomo che iniziò ad abusare sessualmente di Billy, lo maltrattava e lo minacciava. La madre faceva finta di non sapere anzi veniva picchiata dal marito. Billy non poteva sopportare, non riusciva a sopportare tutto questo dolore e si dissociava. Creava nuove persone che potessero prendere il suo posto quando non sopportava il dolore. Tutte le personalità avevano un compito: c'era chi doveva prendere il posto quando c'era bisogno di difendersi, chi usciva quando c'era bisogno di piangere, quando si doveva studiare, quando si doveva parlare con gli altri. C'erano periodi in cui le personalità riuscivano ad organizzarsi, a non creare confusione ma c'erano anche periodi di grande confusione in cui le personalità indesiderate, uscivano senza permesso e rubavano il tempo agli altri. Rubare il tempo significa che ognuno poteva uscire e fare ciò che voleva; questo ha fatto sì che Billy rubasse, violentasse e picchiasse altre persone. Per quello è stato arrestato. Billy passò da una prigione all'altra per la maggior parte della sua vita, perché solo alcuni psichiatri avevano capito quale fosse il suo disturbo, gli altri erano scettici o certi che questo uomo stesse mentendo e lo facesse di proposito. Ma così non era e la fortuna di Billy è stata quella di aver incontrato sulla sua strada delle persone competenti che hanno capito il suo disturbo e si sono battuti affinché lui fosse trattato per ciò che era (ma ci sono voluti anni).

Il Disturbo dissociativo d'identità è un disturbo complesso che, di solito, si manifesta in concomitanza con altri disturbi. Ciò che caratterizza questo disturbo è la presenza, ovviamente, di due o più personalità accompagnate dalla perdita di memoria. Questo significa che quando si passa da una personalità all'altra, non si ricorda cosa si è fatto. Vi faccio un esempio: il vero Billy aveva 14 anni e si stava per suicidare; le altre personalità, per salvarlo, hanno deciso di lasciarlo a dormire per quasi 10 anni mentre loro hanno vissuto al suo posto. Però poi Billy è stato risvegliato, ha ripreso possesso della coscienza e si è ritrovato, quasi 10 anni dopo, in una stanza davanti a uomini e donne che non conosceva (i medici), con un corpo di un adulto. Non ricordava nulla. Credeva di essere morto, di essere riuscito a suicidarsi. Riuscite a pensare alla sensazione di non sapere come controllare il vostro corpo e la vostra mente? Riuscite a pensare al sentimento che potreste provare nel sapere che il vostro corpo ha vissuto 10 anni senza sapere cosa ha fatto?
Io, quando ci ho pensato, ho provato terrore. Immaginate avere 24 personalità e altrettanti vuoti di memoria, anche ogni giorno.
Infatti, questa perdita di memoria e questa perdita del controllo fa sì che molti di questi individui compiano delle azioni contro la legge: si drogano, spacciano, rubano, violentano o uccidono persone.
Non si sa con certezza cosa possa scatenare la nascita di questo disturbo ma si è visto che, la maggior parte delle persone che ne soffrono, ha subito violenze fisiche o sessuali (o entrambe), stress intensi, traumi profondi. Non mi stupisco più di tanto che queste persone, questi bambini (perché solitamente i traumi risalgono all'infanzia) vogliano cancellare tutto dalla propria memoria e si dissocino.
Ci sarebbe veramente molto da dire ancora riguardo questo disturbo ma io credo che, senza aggiungere troppe nozioni, voi dovreste prendere in mano questo libro e conoscere Billy perché non conta tanto cosa sia la malattia mentale ma la persona che ha questo fardello. E io vi consiglio vivamente di conoscere Billy ed entrare a far parte della sua vita.

4 commenti:

  1. E' nella mia coda di lettura da quando ne hai accennato nel post sui libri, proprio perché anche solo il punto di partenza della storia - Billy Milligan, appunto, il suo disturbo - è estremamente affascinante e inquietante assieme.
    Lo leggo appena lo recupero!

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    1. Poi quando lo leggerai, sarò curiosa di sapere cosa ne pensi :) secondo me, ne vale veramente la pena!

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  2. Ciao! è la prima volta che passo dal tuo blog... complimenti, davvero molto carino!! :-)
    Non conoscevo il libro di cui hai parlato, ma la tematica è davvero interessante. Non avevo mai sentito nemmeno il disturbo mentale di cui tratta il romanzo, ma hai ragione, dev'essere qualcosa di terribile...

    Concludo invitandoti a dare un'occhiata al mio blog, lanostrapassionenonmuore.blogspot.it , se ti va!!
    A presto :-)

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